L'appuntamento è in una strada del centro di Roma, strada famosa, da appartamenti a 10 mila euro al metro quadro oggi, e diversi milioni alcuni anni fa, quando la frequenta anche il Sindacalista, il grande leader. Tra una riunione e l'altra, tra una trattativa e l'altra si rifugia lì, nel suo 'buchetto':tre stanze e accessori di proprietà di un ente, pagati a un prezzo di assoluto favore.
'Sono lì, vieni quando vuoi', mi dice un giorno mentre parliamo di una complessa questione di salari. 'Ti mostro le cose che faccio'. Perché oltre a essere un grande Sindacalista è anche un uomo pieno di passioni culturali e ci tiene a esibirle.
Arrivo nel primo pomeriggio. Saranno le quattro. Quello che non capisco proprio è perché vicino ad alcuni palazzi frequentati da personaggi un po' noti non ci sia mai il numero civico e soprattutto un nome sul citofono. Basterebbe anche un nome in codice, chessò 'Sono io' oppure 'Eccomi'. Invece, nulla, se non una fila di cartellini bianchi. I più simpatici sono due. Il primo ha scritto: 'Int. 3' e un altro in vena di lungaggini: 'Interno 5'.
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