giovedì 16 luglio 2009

In nome dei lavoratori (ottava puntata)

Non gli sfuggo infatti. Arretro un po' sul terrazzo ma lui mi è addosso in un istante. Tenta di baciarmi, ha l'alito pesante. Una mano si infila nella mia camicia. Mi sta spogliando e io sono lì, rigida, a pensare alla serata che mi aspetta. Un pomeriggio perso, e le notizie per il pezzo ancora tutte da recuperare. Sarebbe comodo, tutto sommato, farsi fare qualcosa e poi chiedergli in cambio notizie. Almeno tornerei in redazione con il pezzo da scrivere già quasi pronto.

Sarebbe comodo, ma non sono io quella persona. Provo a divincolarmi. Lui mi tiene stretta, non bada ai miei sforzi per sfuggire alla sua presa. Forse pensa che si tratti di una tattica per eccitarlo di più perché mi sembra di sentir aumentare il numero di mani sul mio seno, e ho l'impressione di non aver più nulla addosso. Ci penso ancora un istante, poi uso la mia mossa speciale.

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